sabato 7 luglio 2018

MOABI - Mickael El Fathi trad. Giulia Genovesi ed. Terredimezzo


Moabi è tra gli alberi più grandi d’Africa, bellissimo e monumentale può raggiungere i 70 metri d’altezza; la sfortuna di avere un legno pregiato e resistente, fa sì sia costantemente sfruttato, così tanto che nello Stato del Gabon è stato necessario proibirne l’abbattimento.

Gli abitanti dei villaggi sono molto legati al Moabi dal quale ricavano frutti, olio, e sostanze utili per produrre alcune medicine. Con la sua corteccia i Pigmei preparano una pozione magica che […] li rende invisibili agli animali della foresta.




Forse proprio per quest’aura di mistero, Mickael El Fathi ha intitolato MOABI lo splendido albo edito da TERREDIMEZZO.



Mickael El Fathi è autore e illustratore di MOABI – l’unico suo albo finora tradotto in italiano – ogni pagina una splendida tavolozza di colori sgargianti e solari che virano dal rosso all’arancione, con qualche punta di blu e verde, recuperati probabilmente dalla suoi ricordi di viaggiatore o – come si definisce nella sua biografia – di camminatore.

Poche frasi d’effetto fanno da sottofondo alle illustrazioni; sono brevi poesie, talvolta disposte in modo fantasioso, a voler suggerire uno stile di lettura cadenzato, utilissimo per i lettori ad alta voce.







La storia è quella dell’albero maobi, dapprima piccolo seme poi germoglio, poi ancora un piccolo ramo sino ad avere un tronco robusto, il vento non mi fece più tremare, e diventare parte di una grande foresta. Maobi racconta di vivere sulla Terra sin dagli albori della Vita, di avere conosciuto dinosauri,  di aver dato ospitalità a tanti animali sui suoi rami, proprio quegli animali che gli sussurreranno dell’esistenza di un essere simile a loro, drizzato sulle gambe posteriori.

Nella foresta si mormora il suo nome, Uomo, e corre voce sia amico del fuoco e nemico di tutti gli altri. Per scaldarsi, costruire i suoi nidi e gli utensili l’Uomo ha bisogno di legna.


Così, quando arriva nella foresta, Maobi, per la prima volta, trema di paura.

Eppure in cuor suo mantiene speranza.

[…] sono sicuro che un giorno l’uomo verrà non per tagliare il mio legno ma per fare pace con la foresta


Particolare anche la scelta della grafica delle pagine di chiusura, dove le parole, storie di alberi, poggiano sui rami di un immaginario albero blu.








Un plauso sicuramente va a Terredimezzo – ultimamente ci vizia con ottime pubblicazioni! -  per aver scovato l’autore e pubblicato un lavoro profondo in contenuti e grafica. Un albo che riesce ad arrivare al cuore di chi ascolta sin dalla prima lettura: lo sappiamo, il disboscamento e la deforestazione sono realtà solo all’apparenza distanti, pertanto è utile ed urgente stimolare la discussione, o anche solo un pizzico di sana curiosità, tra i più piccoli.

lunedì 16 ottobre 2017

London Calls! di Gabby Dawnay e Alex Barrow, trad. Francesco Ciuffi. Edizioni Clichy.


Edizioni Clichy si distingue nel mercato editoriale italiano per la scelta di contenuti di qualità e uno stile di classe. Sarà l'influenza della città in cui la casa editrice e l'omonima libreria hanno sede, Firenze, nonché la spiccata francofilia, sta di fatto che ogni pubblicazione merita la giusta attenzione.

I titoli delle diverse collane riprendono nomi di luoghi di Parigi: Gare du Nord, Beauborg, Bastille, Père Lachaise, Rive Gauche, Sorbonne, Carruosel e raggiungono una vasta tipologia di lettori, spaziando dalla narrativa contemporanea, alla saggistica sino alla letteratura per ragazzi.

In particolare, quella dedicata ai ragazzi, Carrousel,  prende il nome da Place du Carrousel, dove sorge la piramide di vetro del Museo del Louvre e dove un tempo era ospitata una giostra a cavalli. Quale nome più indicato!

La collana Carrousel comprende albi scritti e illustrati in prevalenza da autori francesi, con una predilezione per tratti originali e ironici che accompagnano storie e argomenti importanti.

Tra le ultime uscite, c'è London Call! scritto da Gabby Dawnay e brillantemente illustrato da Alex Barrow. Traduzione dall'inglese da Francesco Ciuffi.


Un'interessante passeggiata lungo tutta la città di Londra, guidati da nonna Rosa e la piccola Perla, ambedue vestite con stravaganti - quanto invidiabili, abitini pieni di bottoni di perle.

E' il Big Ben a dare inizio alla giornata Il Big Ben sta suonando, sono le otto meno un quarto e Londra ci sta chiamando.

Le seguiamo lungo il loro percorso, in parte sul famoso bus a due piani, con il quale Rose e Perla incrociano Parliament Square, per proseguire nel cuore pulsante della città: Trafalgar Square con le famose statue di leoni e poi lungo i parchi arriviamo ai musei più importanti, Tate, Modern...


Una fermata tutta al femminile è imprescindibile!
ci sono negozi che vendono scarpe, negozi che vendono calzini, ci sono negozi che vendono vestiti alla moda e orologini



E via di nuovo a sfrecciare per Londra, con tutti i mezzi che la città mette a disposizione...e infine a piedi, c'è veramente tanto da vedere: palazzi antichi e quartieri di cemento, una ruota con un occhio sulla città, c'è il Gherkin, e lo Shard



Parchi, palazzi, monumenti storici e musei - tutto raccontato con un ritmo incalzante e brevi rime, uno stile che ben si adatta ad una lettura ad alta voce, basterà seguire la cadenza veloce e esilarante delle strofe, talvolta scritte in verticale, di sbieco, a mo' di sedie; anche alla lettura autonoma da parte di un lettore alle prime armi è offerto il duplice effetto di imparare divertendosi.

Sì perché l'autrice, Gabby Dawnay, strizza l'occhio ai bambini, una sorta di tacita intesa: consente loro di conoscere i posti più belli e tante curiosità di Londra senza essere didascalica e senza mai far cadere l'attenzione.

La passeggiata termina sempre al suono del Big Ben, sono le otto meno un quarto, la cena è pronta non possiamo arrivare in ritardo!

Poi, nelle ultime pagine, guidati dalle due instancabili protagoniste, ricapitoliamo quanto visto e torniamo a cercarlo a ritroso tra le immagini oltre ad approfondire qualche chicca: lo sapete, ad esempio, perché Shakespeare ha dato  - a sua insaputa! - il nome al biglietto del bus londinese? oppure da dove deriva il termine tube? e quanto è lungo il Tamigi?



Gabby Dawnay è un'apprezzata autrice per ragazzi nonché sceneggiatrice di un programma della BBC dedicato ai più piccoli, Alex Barrow fa parte del collettivo OIKIDO che ha ideato l'omonima rivista di scienza e arte per bambini.

I due autori hanno dedicato l'albo sempre mantenendo un tono giocoso, tono che probabilmente li accompagna nella quotidianità!



Siete pronti per partire? Valigia e albo sotto il braccio... London Calls! 😉

martedì 10 ottobre 2017

La mela di Magritte - Klaas Verplancke MoMA FATATRAC


Fatatrac, marchio del gruppo Giunti, ha inaugurato nel 2015 una collaborazione con la casa editrice del MoMA - Museum of Modern Art di New York per la pubblicazioni di albi dedicati a grandi artisti dell'arte contemporanea e fruibili anche dai più piccoli.

"La mela di Magritte" è stato commissionato dal Centre Pompidou in occasione della mostra Magritte: La Trahison des Images, allestita nel settembre 2016 e rimasta aperta al pubblico sino allo scorso gennaio.
L'inganno delle immagini (La Trahison des Images) è il senso della ricerca stilistica di René Magritte ovvero raccontare su tela il rapporto tra immagine e linguaggio, tra realtà e rappresentazione della stessa.

L'autore dei testi e delle illustrazioni di questo albo, Klaas Verplancke,  pluripremiato artista belga, accompagna i bambini lungo il pensiero del pittore
René era un pittore,
ma René non riusciva a dipingere.
Sapeva come, ma non sapeva cosa.
Poiché non poteva dipingere,
René non riusciva a dormire
Lo spaesamento e la difficoltà di dare corpo ad un'idea; si può raccontare l'arte partendo dall'opera, spiegando cosa l'artista abbia voluto dirci oppure - come in questo caso - cercando di immedesimarsi nella fatica che precede la realizzazione di un'opera.

Magritte non amava dipingere ma la tela diventò la trasposizione alle sue domande: cos'è la realtà? come si rappresenta? cosa vediamo davvero?
La sua tela era vuota,
ma la sua testa era piena.
Piena di idee su oggetti e parole.
Più la realtà si presenta complessa, più le risposte per Magritte sono impossibili, e l'unico percorso praticabile sembra essere l'assurdo, il paradosso:  oggetti riprodotti non nella loro forma originaria, visi coperti da lenzuoli, il ritratto di un solo occhio, le foglie come labbra e temi ricorrenti: mele, uomini con la bombetta, pipe, meteoriti, nuvole.

L'opera più famosa è sicuramente "C'eci n'est pas une pipe"  (Questa non è una pipa) per cui - dopo innumerevoli polemiche - Magritte chiosò:

"La famosa pipa? sono stato rimproverato abbastanza in merito. Tuttavia la si può riempire? No, non è vero, è solo una rappresentazione: se avessi scritto sotto il mio quadro: "Questa è una pipa" avrei mentito.

I bambini - normalmente dotati di capacità immaginative - apprezzano lavori non aderenti alla realtà, sono più bravi a leggerle e soprattutto è l'occasione giusta per dare libero sfogo alla fantasia.

Questo albo offre suggerimenti e, anche con tono ironico, rimanda alle opere di Magritte. E' un libro bello, di quelli che ti offrono conoscenza senza essere noiosamente didascalici, paternalistici.



Esistono cose astratte e cose concrete insieme, come le mele. Lo sapeva bene questo signor René che aveva una gran paura della tela banca e... per riempirla cominciò a guardarsi intorno e poi decise di dipingere la realtà in un modo un po' diverso, insolito.

Un invito a scoprire l'arte con piacere!



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